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TFS e TFR, che differenze ci sono?

In entrambi i casi parliamo di una somma che viene conferita al dipendente alla fine del suo rapporto con l’azienda. Solo che il TFR riguarda il settore privato mentre il TFS quello pubblico. Ma ci sono anche altre differenze da elencare.


Approfondire la differenza tra TFR e TFS è importante per avere ben chiari i passaggi necessari per procedere con un anticipo di questa somma. In effetti, stiamo valutando un importo economico che viene accreditato al lavoratore dipendente nel momento in cui lascia il suo posto di lavoro.

differenza tra TFR e TFS

In effetti i punti in comune tra il trattamento di fine rapporto e di servizio sono tanti, siamo sempre nel campo dei diritti che spettano a chi ha prestato attività per un’azienda. Questa somma è dovuta a chi ha un contratto di lavoro regolare, solo che c’è una differenza sostanziale tra TFS e TFR.

Il trattamento di fine servizio è la liquidazione versata a chi lascia il lavoro per pensionamento, dimissioni o licenziamento nel momento in cui è un dipendente statale assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000. Il trattamento di fine rapporto riguarda i dipendenti privati e quelli pubblici assunti dal 1 gennaio 2021 in poi. Da qui si delineano le varie divergenze di trattamento.

Cos’è il trattamento di fine servizio

Per capire bene la differenza tra TFR e TFS dobbiamo lavorare sulle definizioni. Iniziamo con il trattamento di fine servizio. Si tratta di una somma corrisposta al lavoratore dipendente del pubblico impiego con contratto a tempo indeterminato. E che risultava in attività al 31 dicembre 2000.

Come suggerisce la Commissione di Vigilanza sul fondo Pensione (COVIP), esistono più tipi di trattamento di fine servizio: l’indennità di buonuscita, premio di servizio e anzianità. La differenza è sostanziale, riguarda il tipo di contratto del dipendente e la formula per calcolare l’importo dovuto.

  • Indennità di buonuscita – Questa è l’opzione dedicata al personale civile e militare. Rappresenta l’80% dell’ultima mensilità moltiplicato per gli anni di servizio svolti come dipendente.
  • Premio di servizio – La soluzione per personale sanitario e assunto presso gli enti locali. Estrapola 1/15 dell’80% dell’ultima retribuzione annuale. Poli lo moltiplichi per gli anni di servizio.
  • Anzianità – Formula rivolta al personale parastatale. In questo caso il calcolo è più semplice: moltiplica l’ultima retribuzione per gli anni di servizio maturati in questo ruolo.

In tutti casi si deve valutare la tredicesima come eventuale ultima mensilità. Non è necessario fare domanda per liquidare il trattamento di fine servizio, viene combinata d’ufficio. Anche se i tempi sono piuttosto lunghi, ecco perché è così richiesto l’anticipo del TFS per i dipendenti statali.

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Il TFR, trattamento di fine rapporto

Una volta definito il TFS è giusto dare dei dettagli in più su questo ulteriore elemento, il TFR. Il trattamento di fine rapporto è quella somma liquidata a conclusione di una relazione professionale che vede un dipendente lasciare il proprio posto di lavoro per un motivo qualsiasi.

Si parla di TFR e non di TFS per tutti i dipendenti del settore privato ma anche per il pubblico a patto che il contratto di lavoro sia successivo al 1 gennaio 2001. Questo risultato si calcola sommando per ogni anno di servizio una quota pari all’importo della retribuzione dovuta per quel determinato periodo divisa per 13,5. Esiste un meccanismo di adeguamento all’inflazione: ogni 31 dicembre, la somma viene allineata attraverso l’indice dei prezzi al consumo ISTAT dell’anno precedente.

La tassazione è differente

Per chi alla ricerca delle differenze tra trattamento di fine rapporto e servizio, ricordiamo che quest’ultima ha un regime di tassazione favorevole grazie al decreto-legge del 2019, n. 4. In sintesi, si arriva a una riduzione del 7,5% per “le indennità corrisposte decorsi 60 mesi o più dalla cessazione del rapporto di lavoro o, se la cessazione sia anteriore al 1° gennaio 2019, a decorrere da tale data”.

Le tasse da pagare per il trattamento di fine rapporto, invece, sono mediamente superiori. Infatti devono essere valutate in relazione al reddito annuale del liquidato e dell’aliquota IRPEF.

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La differenza tra TFR e TFS

Le differenze riguardano chiaramente l’anno di assunzione del dipendente statale (prima o dopo il 31 dicembre 2000) e la natura dell’azienda che assume, pubblica o privata. Poi ci sono dei meccanismi di calcolo molto diversi tra TFS e TFR. In entrambi i casi, però, siamo di fronte a un elemento retributivo a natura differita. Quindi il pagamento avviene dopo la chiusura del contratto di lavoro.

Ma ecco una grande differenza tra TFR e TFS: nel settore privato, il versamento di questa somma è contemporaneo con l’ultima busta paga o al massimo entro 45 giorni dalla data di riferimento.

Nel pubblico impiego i tempi si allungano e a volte ci vogliono diversi mesi per ottenere la somma. Parliamo di attese che superano spesso i 12 mesi, raggiungendo anche la soglia dei due anni e oltre.

Dott. Silvio Parisella

Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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categoria: Notizie per dipendenti pubblici
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