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Quanti giorni di ferie si maturano in un mese per i dipendenti privati

Il calcolo e la maturazione delle ferie per i dipendenti è un passaggio cruciale che devi conoscere per poter far valere i tuoi diritti. E sapere quali sono i giorni liberi che ti spettano in base al contratto di lavoro firmato e quindi accettato.


Abbiamo già affrontato questo argomento per i dipendenti pubblici. Ma cosa cambia per il privato? Le ferie – ovvero giorni liberi dal lavoro che di diritto spettano – al dipendente si maturano ogni mese e le puoi verificare in busta paga. Perché è così importante avere il polso della situazione?

Quanti giorni di ferie si maturano in un mese

Per il datore di lavoro è fondamentale sapere quali sono le ferie godute e quelle arretrate in modo da non accumularne troppe e ritrovarsi con situazioni problematiche da affrontare. Per il dipendente è altrettanto centrale sapere come può gestire questo patrimonio di risorse per godersi il riposo.

È anche vero, però, che è facile fare confusione tra ferie godute e quelle arretrate in busta paga. E poi è sempre giusto capire il meccanismo interno che ti permette di maturare questi giorni. Un passo alla volta, ecco come si maturano le ferie e quali sono le procedure per effettuare un calcolo preciso.

Come si maturano le ferie in un anno

Partiamo da una certezza: le ferie sono un diritto che vengono garantite dallo Stato. Nello specifico, il Decreto Legislativo 213 del 2004 impone come minimo 4 settimane di ferie retribuite l’anno. Di queste due devono essere consecutive e le altre a disposizione del dipendente per necessità.

Tutto questo può essere messo in discussione da eventuali contratti nazionali del lavoro che portano condizioni più vantaggiose per il lavoratore. Inoltre, le ferie si maturano anche se il dipendente è assente dal lavoro ma solo in casi ben precisi. Come ad esempio le diverse assenze retribuite:

  • Maternità.
  • Malattia.
  • Infortuni.
  • Congedo matrimoniale.

Anche durante la partecipazione al seggio elettorale si maturano le ferie. Cosa che non avviene per le assenze non retribuite o congedo parentale per chi ha bambini di età inferiore ai 12 anni.

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    Quante ferie maturano in un mese?

    Noi sappiamo che i giorni di ferie annuali maturano mensilmente con una proporzione che equivale a 1/12. Per fare in modo che il mese sia valido al calcolo delle ferie bisogna aver lavorato almeno 15 giorni. Quindi, ad esempio, chi è stato assunto il 17 di gennaio non vedrà quel mese nel computo.

    Bisogna aggiungere che in alcuni casi, i contratti nazionali del lavoro per alcune figure professionali possono consentire al lavoratore di ottenere condizioni più vantaggiose. O magari impongono un calcolo differente basato su ore di lavoro. Facendo così cadere la regola dei 15 giorni mensili.

    Da leggere: differenza tra dipendente pubblico e statale

    Calcolare le ferie in un mese nel privato

    Per conoscere i giorni di ferie maturate possiamo utilizzare una formula semplice: giorni previsti dal contratto a livello annuale diviso i mesi dell’anno per quelli inseriti nel conteggio. Un esempio?

    40 giorni /12 * 11: 37 giorni (arrotondato per eccesso).

    In questo caso abbiamo ipotizzato 11 mesi di calcolo perché magari il dipendente è stato assente per 30 giorni a causa di assenza non retribuita. Così ha maturato 3.3 giorni di ferie al mese che diventano 36.6 all’anno. In questo modo il calcolo ti aiuta a capire come si maturano le ferie come dipendente.

    Quando vanno smaltite le ferie per i privati?

    Non puoi accumulare le ferie all’infinito, c’è un limite all’accumulo e delle regole temporali per smaltirle. La regola è semplice: devi utilizzare 2 settimane di giorni liberi che hai maturato nel corso dell’anno di riferimento. In questo modo avanzano due settimane di ferie: come e quando utilizzarle?

    Nei 18 mesi successivi al termine dell’anno. Cosa succede se accumulo troppe ferie? Non scadono, il dipendente non le perde, però il datore di lavoro deve versare in anticipo i contributi previdenziali. Cosa che cercherà di evitare quindi conviene gestire in autonomia il piano per utilizzare le ferie.

    Dove si trovano le ferie in busta paga?

    Nel documento mensile che ti viene consegnato dall’azienda trovi tutte le indicazioni per scoprire come si maturano le ferie, nello specifico hai quelle godute e residue in un apposito box. Dovrebbe esserci anche la voce relativa a quelle rimaste dall’anno precedente.

    Da leggere: meccanismi della mobilità nella Pubblica Amministrazione

    Part-time: quanti giorni di ferie al mese?

    Il primo punto da considerare: le ferie maturano anche per chi ha un contratto di lavoro part-time e seguono le stesse regole di base dei colleghi a tempo pieno. Ad esempio si calcolano per alcuni giorni di assenza come quelli legati alla malattia. E riguardano i mesi che hanno più di 15 giorni lavorativi.

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    Per calcolare i giorni di ferie nel part-time valutiamo il regime al quale si è sottoposti. Se hai gli stessi giorni di lavoro a settimana ma un orario ridotto (dipendente in part time orizzontale) non cambia niente, verranno ripagate un numero di ore dimezzato rispetto a chi fa orario pieno. Per il dipendente in part time verticale, meno mesi o giorni lavorativi, si applica un conteggio differente:

    • (Numero totale di giorni di ferie previsti / 12 mesi) x mesi di lavoro
    • (Totale giorni di ferie previsti/giorni della settimana lavorativa) x giorni di lavoro del dipendente

    Con queste soluzioni puoi ottenere il calcolo delle ferie da godere nell’arco di un anno. Ricorda che anche nel part-time il contratto di lavoro indica eventuali modifiche al minimo garantito.

    Dott. Silvio Parisella

    Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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    categoria: Notizie per dipendenti grandi aziende
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