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Operatore socio-sanitario: chi è e cosa fa, quali sono le sue competenze

Negli ospedali pubblici non abbiamo solo medici e infermieri: ci sono anche gli operatori socio-sanitari (da non confondere con OSA e OTA) che hanno delle funzioni precise per il benessere dei pazienti. Quali sono i margini operativi?


Una delle figure più note del settore medico, anche nella Pubblica Amministrazione, è quella dell’operatore socio-sanitario, una professione nota con la sigla OSS. Il suo compito è quello di aiutare le persone non autosufficienti, per diversi motivi, a soddisfare le funzioni vitali primarie.

Operatore socio-sanitario: chi è e cosa fa, quali sono le sue competenze

In molti contesti dedicati alla cura della persona, la presenza di persone con queste funzioni (e con le giuste competenze) può fare la differenza. E la richiesta è importante, anche a tempo pieno. Infatti, secondo la ricerca Istat, proprio gli operatori socio-sanitari sono assunti con contratto full time.

Prima di intraprendere un percorso per lavorare in questo settore e tentare l’assunzione in un ospedale statale o in una RSA, in modo da avere un contratto stabile con la pubblica amministrazione che ti permetta di ottenere prestiti NoiPA, conviene approfondire l’argomento preso in esame.

Le origini di questa figura della sanità

Per avere dei riferimenti rispetto a quando nasce e per quali motivi viene definita la professionalità dell’operatore socio-sanitario dobbiamo consultare l’Accordo Stato – Regioni del 2001.

Da questo testo si determina la necessità ormai impellente di avere figure in grado di affrontare con professionalità determinati ambiti della salute e di interfacciarsi con gli altri professionisti.

Da leggere: cessione del quinto per i medici

Cosa fa un operatore socio-sanitario

Abbiamo spiegato cos’è l’OSS: un professionista che opera nella salute pubblica o privata e che si occupa di sostenere i degenti nelle funzioni primarie. L’operatore socio-sanitario non è un medico.

Non è neanche un infermiere ma è fondamentale per l’equilibrio delle strutture del benessere e della cura dell’individuo. Infatti, quali sono le sue funzioni? Cosa può fare un operatore socio-sanitario?

  • Aiuta i pazienti nelle attività motorie se non autosufficienti.
  • Si occupa dello smaltimento dei rifiuti e del materiale biologico.
  • Supporta i pazienti nel lavaggio, nell’igiene e nell’alimentazione.
  • Se necessario, dà una mano ai degenti quando devono vestirsi.
  • Con il supporto di medici e infermieri svolge semplici attività di:
    • Somministrazione dei farmaci.
    • Rilevazione parametri vitali.
    • Medicazioni e bendaggi.

Quindi, come puoi intuire c’è un’ampia fetta di attività da svolgere per chi decide di seguire questo percorso e trovare lavoro come operatore socio-sanitario, sia in strutture pubbliche che private.

I limiti di questa figura professionale

Cosa non può fare un operatore socio-sanitario? Tutto ciò che riguarda la competenza specializzata di infermieri e medici, come ad esempio l’iniezione o la somministrazione di farmaci per via endovenosa. Sono vietate le medicazioni specialistiche (quelle di secondo grado) e permessi i semplici bendaggi.

Dove può prestare servizio un OSS?

I luoghi in cui sono aperte nuove occasioni di lavoro per questi professionisti del benessere individuale sono diverse, ed è questo uno dei motivi per cui c’è sempre maggior richiesta di assunzione.

L’OSS può operare in strutture sanitarie pubbliche, e avere un contratto di lavoro con la PA lavorando in ospedali, nelle ASL e in cliniche specializzate. Chiaramente c’è spazio per altre strutture private come RSA, case di riposo, comunità e assistenza privata. Infatti un OSS può avere anche partita IVA e operare come libero professionista, senza un singolo contratto di lavoro.

Questa soluzione ha i suoi punti di forza ma vuol dire perdere la stabilità che può darti un contratto a tempo indeterminato con la pubblica amministrazione, ecco perché spesso l’obiettivo è quello di diventare operatore socio-sanitario statale, inquadrato nella categoria Bs secondo il CCNL Sanità.

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    Come diventare operatore socio-sanitario

    Sappiamo che in Italia c’è carenza di medici. Però c’è molta richiesta di operatori socio-sanitari e il percorso per avere gli attestati necessari all’assunzione è abbastanza chiaro. Bisogna seguire dei corsi di specializzazione organizzati da enti accreditati dalle regioni o dalle province autonome.

    Questi corsi sono composti da lezioni pratiche e teoriche, non mancano le esercitazioni per prendere confidenza con le future attività in ambito lavorativo. Il tutto per una durata di 18 mesi. Durante questo periodo, i candidati devono approfondire diverse materie che vanno da quelle socio culturali a:

    • Norme igieniche.
    • Attività sanitarie.
    • Psicologia sociale.
    • Operatività.

    In sintesi, bisogna conoscere la teoria e la pratica per assistere le persone non autosufficienti, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Dopo l’esame finale si acquisisce il titolo. Per essere ammessi al corso e ottenere l’Attestato di Qualifica di I livello di operatore socio-sanitario bisogna aver minimo la Licenza di Scuola Secondaria di Primo grado (ovvero la licenza media)

    Da leggere: quali sono i migliori prestiti per infermieri?

    Sbocchi professionali di un OSS

    L’operatore socio-sanitario con qualifica regionale può ambire a diversi posti di lavoro. Ad esempio nel privato, nelle RSA o nelle cliniche ma anche come libero professionista con partita IVA.

    Di sicuro, uno dei posti più ambiti per gli operatori del settore è quello di dipendente statale negli ospedali pubblici. Perché puoi contare su una serie di benefici tipici di chi è stato assunto nella PA. Uno su tutti: la possibilità di accedere al prestito agevolato per dipendenti ospedalieri.

    Dott. Silvio Parisella

    Sono un agente finanziario specialist inscritto all'albo OAM A4128. Mi occupo di prestiti dal 2005 con particolare attenzione al comparto sanità. Ho finanziato migliaia di medici, infermieri presenti in tutta Italia attraverso i prodotti di Prexta S.p.A. Gruppo Bancario Mediolanum. I contenuti e le opinioni eventualmente espresse all’interno di questo blog non rappresentano né corrispondono necessariamente al punto di vista dell’Azienda per cui lavoro.
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    categoria: Notizie per i medici
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