Come lavorare in comune come dipendente statale
Per lavorare al comune e diventare dipendente PA devi superare un concorso pubblico che ti consente di accedere a un posto fisso, spesso a tempo indeterminato. Ma ci sono anche altre strade per determinate condizioni.
Lavorare in comune è uno dei traguardi per molte persone che cercano stabilità economica e sicurezza dello stipendio fisso, ma anche possibilità di carriera, nel luogo in cui abitano. Senza dimenticare che così puoi chiedere un prestito NoiPA. Ma bisogna valutare con cura il percorso per diventare impiegato comunale: come puoi ben immaginare non è semplice trovare un posto fisso.
Soprattutto se parliamo di un’amministrazione locale che ti permette di essere dipendente statale. Però non è neanche impossibile, esiste un iter per diventare impiegato comunale: ecco tutti i passaggi per lavorare in comune con o senza concorso pubblico (sì, c’è questa possibilità remota).
Trova un concorso per il tuo comune
Il primo step necessario per lavorare in comune e vestire il ruolo di dipendente dello Stato attraverso quest’amministrazione locale: devi trovare un concorso pubblico.
Ovvero un percorso definito dalle istituzioni per cercare dipendenti. Qui trovi le caratteristiche, il ruolo, le competenze e i titoli si studi necessari. Spesso, i comuni devono affrontare le carenze causate dai pensionamenti quindi assumono nuove persone e indicono dei concorsi. Come cogliere l’occasione?
Devi controllare sul sito web del Comune, nell’apposita sezione che è obbligatoria. Oppure puoi verificare sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Che non è il massimo dell’usabilità, ecco. Però puoi utilizzare una serie di portali alternativi per cercare concorsi pubblici adeguati.
Uno di quelli che suggerisco è https://www.inpa.gov.it, risorsa interessante gestita dal Ministero per la Pubblica Amministrazione che funge da ponte tra la domanda e l’offerta di lavoro per la PA.
Verifica i requisiti per il concorso
In questo documento – ovvero il bando del concorso – trovi sicuramente una serie di punti che devi rispettare per avere accesso alla prova. E quindi provare ad accedere a un impiego comunale.
Alcuni bandi sono rivolti a persone che hanno titoli di studio in determinati campi o esperienze specifiche (come ad esempio il Comandante dei Vigili Urbani o il geometra che si occupa degli aspetti tecnici). Altri, invece, non richiedono particolari diplomi se non quello delle scuole superiori.
Fai domanda e studia i testi necessari
Hai trovato un concorso adatto per diventare impiegato nel tuo comune di residenza o dove hai interesse a lavorare. E hai anche gli attestati per accedere alle selezioni. Ora devi:
- Scaricare i moduli.
- Compilare la domanda.
- Inviarla insieme agli attestati.
Questo è il passaggio intermedio che ti consente di accedere alle selezioni. Se tutto procede nel modo giusto, ricevi comunicazione di eventuale domanda accettata con indicazioni rispetto a tempi e luogo della prova. La sua natura dipende dal tipo di impiego, in ogni caso devi iniziare a studiare.
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Esistono dei testi che ti consentono di avere una preparazione di base sui quiz e le prove specifiche. Un esempio su tutti: per i concorsi di assunzione dei Vigile Urbano puoi contare su manuali e test simulati e commentati di tre grandi case editrici specializzate: Alphatest, Simone ed Edises. Questi libri sono strutturati in modo da aiutare e completare la preparazione a chi studia per i concorsi comunali.
Una volta effettuato il test per valutare i candidati, non ti resta che attendere i risultati che dovrebbero essere pubblicati sempre sulla bacheca Bandi e Concorsi del sito web comunale. Se rientri in graduatoria devi attendere le indicazioni per convocazione e firma del contratto di lavoro.
Da leggere: quanti giorni di ferie si maturano in un mese?
Il concorso pubblico è obbligatorio?
Quello descritto è il percorso necessario per diventare impiegato comunale con procedura canonica. Ovvero quella del concorso pubblico basato su una prova e sulla valutazione dei requisiti.
C’è la possibilità di lavorare in comune senza seguire questo iter che a molti spaventa? Sì, hanno diritto a questo trattamento le categorie protette. Di cosa stiamo parlando esattamente?
- Persone con disabilità (legge 68/69).
- Vittime di criminalità organizzata.
- Profughi italiani rimpatriati.
- Figli o coniugi di vittime morte
- sul lavoro;
- in guerra;
- per terrorismo;
- per criminalità organizzata.
Nella categoria degli invalidi civili rientrano persone con riduzione della capacità lavorativa che va oltre il 45% tra cui abbiamo anche non udenti, non vedenti e sordomuti. Esistono dei parametri da rispettare per la legge: si deve avere il 7% dei lavoratori disabili se nell’ente lavorano più di 50 dipendenti.
Ovviamente per rientrare in queste liste bisogna aver superato i 18 anni di età e non essere ancora in pensione. Per gli invalidi che vogliono lavorare al comune si procede con chiamata numerica.
Ovvero il sistema di collocamento obbligatorio per le persone appartenenti alle categorie protette in Italia secondo la già citata legge 68/69. Ed è necessario l’iscrizione ai centri per l’impiego. Le altre categorie protette procedono con chiamata nominativa dove il datore di lavoro sceglie la figura.
